L’aria inquinata, si sa, è deleteria per la salute umana. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) il numero di morti premature in Europa imputabili proprio all’inquinamento dell’aria supera il mezzo milione. Chi trascorre un certo periodo di tempo in qualche borgo montano sulle Alpi o sugli Appennini, e poi si sposta in qualche grande città della Pianura padana si accorge subito, “a naso”, che l’aria dei centri urbani del nord Italia è spesso di pessima qualità.
L’impatto dell’aria inquinata sul corpo umano, nel lungo periodo, può essere all’origine di molti problemi: dal mal di testa a irritazioni degli occhi, del naso e della gola, da malattie cardiovascolari a infiammazioni di ogni tipo, sino al cancro ai polmoni. Non a caso si ritiene che respirare aria inquinata sia una delle principali cause di morte, dopo l’ipertensione, una dieta scorretta, il fumo. Se oggi è vietato in gran parte dei luoghi pubblici fumare, e da anni si combatte una vera e propria lotta contro il tabagismo, perché non contrastare con lo stesso impegno l’aria inquinata, che arreca così tanti danni alle persone?
Ma l’aria insalubre non è problematica solo nei cosiddetti spazi outdoor, come strade e piazze. In realtà spesso l’aria che si respira al chiuso, negli spazi indoor, è ancora più insalubre. E poiché nel mondo occidentale le persone trascorrono gran parte del loro tempo al chiuso, è evidente che si deve intervenire anche per migliorare, in modo sostanziale, la qualità dell’aria che si respira negli uffici, nelle aule scolastiche e universitarie, negli open space, nelle case e nelle fabbriche.
Lo Smart Building, del resto, è sempre più attento alla salubrità dell’aria. Ma architetti, ingegneri e progettisti non sono gli unici a preoccuparsi della qualità dell’aria che si respira negli edifici di nuova generazione. In tutto il mondo imprenditori e manager illuminati, per esempio, vogliono offrire ai loro collaboratori uffici e spazi ricchi di luce e di verde, ben ventilati, dove si respira un’aria di ottima qualità. Non è una coincidenza. Uno spazio ben aerato può contribuire a migliorare le prestazioni cognitive delle persone che in esso lavorano; viceversa, respirare ad esempio aria che contiene alti livelli di anidride carbonica ha effetti assai sfavorevoli sul nostro organismo, dato che provoca un calo dell’attività neuronale.
Non solo. Negli spazi indoor è fondamentale respirare aria priva di VOC dannosi come il toluene o il benzene. La formaldeide, per esempio, può irritare occhi e mucose, ed è persino considerata un agente con azione cancerogena. Contro i VOC è indispensabile una buona aerazione.
La sensazione di respirare “aria buona” fa bene all’umore. L’aria viziata, al contrario, da molti è associata a sensazioni negative, e senz’altro non giova al morale di chi lavora. Bisogna poi ricordare che l’essere umano, per decine di migliaia di anni, ha trascorso gran parte del suo tempo all’aria aperta; i nostri stessi nonni (spesso agricoltori) passavano molte ore in ambienti aperti, e incontravano amici e conoscenti in piazza, o in qualche cortile. Gli uomini e le donne sono fatti per respirare aria salubre.
Proprio per rispondere a queste sfide UpSens, specializzata nello sviluppo di prodotti IoT per il monitoraggio ambientale indoor, ha realizzato QuAir, innovativa linea di prodotti per il mercato B2B. Ideato per offrire un monitoraggio costante della qualità dell’aria, QuAir è anche una piattaforma tecnologica, personalizzabile e adattabile a impianti di ventilazione meccanica controllata VMC, purificatori ed estrattori d’aria, unità di trattamento dell’aria e sistemi domotici di Building Automation (BMS).
QuAir è la tecnologia Made in Italy perfetta per chi vuole una ventilazione corretta, intelligente e abilitante dell’ottimizzazione dei consumi energetici poiché in grado di regolare l’impianto in funzione della reale necessità, in base anche al livello di qualità dell’aria e al livello di occupazione degli spazi indoor.
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