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7 cose da sapere sulla qualità dell’aria indoor

Tutti noi trascorriamo gran parte delle nostre giornate in ambienti chiusi: a casa, a scuola, al lavoro, in palestra, al supermercato, sui mezzi di trasporto. E, come abbiamo imparato in questi ultimi anni, l’aria che respiriamo in questi spazi indoor ha un impatto importante sul nostro benessere, e persino sulla nostra salute. Ma che cosa si intende esattamente per qualità dell’aria indoor? Da cosa dipende? Perché è così importante? E cosa possiamo fare per migliorarla? 7 cose da sapere in proposito.

1. È fondamentale per il benessere

Spossatezza, mancanza di energie, mal di testa, secchezza delle mucose del naso o degli occhi: ecco alcuni dei fastidi che possiamo riportare quando stiamo a lungo in spazi chiusi (cosiddetti indoor) con una scarsa qualità dell’aria. Fastidi che inficiano sia il nostro benessere che la nostra capacità di concentrazione: studi scientifici hanno dimostrato che alte concentrazioni di anidride carbonica, ad esempio, possono provocare un calo dell’attività neuronale e interferire con la capacità di risolvere i problemi e con i processi decisionali. Ecco perché respirare aria di buona qualità è importantissimo, sia a casa che negli spazi chiusi in cui studiamo e lavoriamo (per approfondire il tema, basta chiedere lumi al proprio medico!)

2. L’aria indoor può essere molto inquinata

Siamo abituati a preoccuparci dei livelli di inquinamento dell’aria che respiriamo quando usciamo di casa, e magari ci ritroviamo bloccati in un ingorgo o siamo costretti a camminare negli orari di maggiore traffico. Non a caso spesso approfittiamo del tempo libero per andare in cerca di “aria pulita”, ad esempio in montagna. Ciò è giustissimo, ma è bene che teniamo a mente anche l’inquinamento indoor: senza una corretta ventilazione l’aria negli spazi chiusi come la casa o l’ufficio può essere persino più inquinata di quella all’esterno. Un problema non da poco visto che trascorriamo gran parte delle nostre giornate (addirittura il 90% secondo alcune stime) tra le quattro mura.

3. È influenzata da molti fattori

La qualità dell’aria indoor è un concetto complesso, proprio perché essa è influenzata da parecchi fattori. Tanto per cominciare hanno un grande peso le dimensioni di una stanza o di uno spazio e la quantità di persone che li occupano: ad esempio in un ambiente di 100 metri quadri con il soffitto di cinque metri, occupato da tre persone, la concentrazione dell’anidride carbonica (CO2) aumenterà a ritmi molto diversi che in una stanza di 50 metri quadri con il soffitto di 3 metri e occupato da 26 persone. Dopodiché un fattore importantissimo per la qualità dell’aria indoor è la presenza di inquinanti. Questi possono essere rilasciati, ad esempio, da certi materiali da costruzione, mobili, colle e detersivi.

4. Influisce sulla salute

Oltre che sul benessere la qualità dell’aria indoor influisce anche sulla salute. Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato[1] che “l’esposizione indoor agli inquinanti aerei causa danni significativi alla salute” e che ciononostante la consapevolezza sui rischi dell’inquinamento indoor è minore di quella sui rischi dell’inquinamento all’aperto. Il rischio di tossicità del benzene inalato, ad esempio, è lo stesso sia che l’esposizione avvenga in ambienti chiusi che all’esterno. Ecco perché è molto importante ridurre al minimo la presenza negli spazi indoor dei composti organici volatili (anche noti come VOC per il loro nome in inglese) nocivi come appunto il benzene o la formaldeide. Inoltre, vari studi hanno dimostrato che un eccessivo affollamento e una ventilazione poco efficace possono portare a un aumento delle concentrazioni di CO2 e aumentare il rischio di aerosol infettivi negli spazi chiusi[2].

5. Come migliorarla

Per avere una buona qualità dell’aria in uno spazio indoor è necessaria prima di tutto una buona ventilazione, adeguata alle dimensioni e al numero di persone che occupano quello spazio. La ventilazione può essere realizzata in primo luogo aprendo le finestre oppure avvalendosi di tecnologie come la ventilazione meccanica controllata (VMC). Inoltre, esistono anche delle semplici strategie che possono in qualche modo aiutare (della serie: non bastano senz’altro,, però danno un piccolo contributo). Ad esempio, si può ricorrere a piante come lo spatifillo o il crisantemo giapponese, che oltre a ingentilire ogni ambiente purificano l’aria assorbendo VOC come il benzene e la formaldeide. Ancora, è sempre bene evitare di fumare al chiuso, non usare solventi per la pulizia che rilascino sostanze inquinanti e ricorrere a detersivi ecologici.

6. Migliorando la qualità dell’aria indoor facciamo bene anche all’ambiente

Molti dei gas e delle sostanze responsabili del cambiamento climatico, come il metano e la CO2, sono rilasciati nell’atmosfera da attività umane. Certamente gli attori politici ed economici devono occuparsi delle emissioni prodotte dalle industrie e dalle grandi aziende. Ma anche tutti noi possiamo dare il nostro contributo alla lotta all’inquinamento sforzandoci di migliorare la qualità dell’aria negli spazi indoor in cui trascorriamo le nostre giornate. Se utilizziamo detergenti ecologici, ad esempio, l’aria che respiriamo a casa sarà più salubre, ma ne beneficerà anche l’ambiente. Rendere più sostenibile il nostro stile di vita è la sfida più grande del nostro tempo: per vincerla possiamo cominciare proprio dai nostri spazi indoor quotidiani.

7. Può essere monitorata, e farlo è una buona abitudine

Fortunatamente è possibile tenere sotto controllo i parametri più importanti per la qualità dell’aria indoor, dalla concentrazione di CO2 alla presenza di sostanze inquinanti, passando per i livelli di umidità e la temperatura. Sensori come UpSens AIR+ e QuAir, progettati e realizzati da noi di UpSens, consentono di monitorare in modo costante e preciso questi parametri. Dopo averli configurati in base alle caratteristiche dell’ambiente indoor in cui devono operare con poche e semplici operazioni, i nostri sensori avvisano quando uno dei parametri supera i valori limite, compromettendo la qualità dell’aria indoor. In questo modo contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi, a tutto vantaggio della loro salubrità e del benessere di chi li occupa. Per conoscere meglio la nostra tecnologia basta visitare il nostro sito.

[1] World Health Organization (2010) WHO guidelines for indoor air quality: selected pollutants

[2] Fonte: Settimo G, Bertinato L, Martuzzi M, Inglessis M, D’Ancona F, Soggiu ME, Brusaferro S. Nota tecnica ad interim. Monitoraggio della CO2 per prevenzione e gestione negli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2022.


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