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Temperatura, concentrazione di CO2 e muffa: un ambiente indoor salubre fa bene al business

Un ambiente indoor salubre fa bene al business, per molti motivi diversi. Per esempio, è noto che l’aria con un’eccessiva concentrazione di anidride carbonica (la cosiddetta “aria viziata”) ha effetti negativi sulle performance e la creatività; viceversa, uno spazio ben aerato favorisce produttività e concentrazione.

Ma non è tutto. In un ambiente indoor conta anche la temperatura. Ci sono studi secondo i quali temperature eccessive renderebbero le persone restie a pagare nel corso di una trattativa; causa di ciò sarebbero l’atteggiamento aggressivo e il senso di malessere e fastidio causati proprio dal caldo. Del resto a chi di noi non è successo in estate, patendo il caldo ad esempio in un viaggio in treno con l’aria condizionata guasta, di incupirci e addirittura arrabbiarci? Se in un’asta una temperatura alta sprona i rialzi, in uno studio o in un ufficio dove si negozia essa potrebbe rendere la controparte scontrosa e persino aggressiva, generando alla fine un danno per il business.

E ancora, si consideri l’umidità. Uno spazio indoor troppo umido genera una sensazione di malessere, e favorisce l’insorgenza di muffe. Lavorare in un contesto del genere non solo non è salubre, ma ha serie conseguenze di tipo giuridico: infatti la legge prevede che in caso di muffa in uno spazio di lavoro l’azienda deve attivarsi per rimuoverla o almeno per limitare la contaminazione, a beneficio della salute dei collaboratori. In generale poi, la salubrità di uno spazio indoor contribuisce in modo significativo al benessere – e pertanto anche alla soddisfazione – delle persone che vi lavorano. E sono ormai numerosi gli studi che dimostrano il legame tra benessere e produttività in qualunque contesto lavorativo.

Questi tre esempi ci dimostrano l’importanza di uno spazio indoor dove i livelli di umidità, temperatura e concentrazione di anidride carbonica siano monitorati. Ma anche monitorare non è facile. Esiste però un alleato Made in Italy. Attraverso QuAir, la nuova soluzione UpSens per il monitoraggio della qualità ambientale degli spazi indoor, è possibile misurare parametri essenziali per il benessere e la salubrità, a beneficio di manager e team: anidride carbonica, temperatura e umidità, ma anche pressione, VOC totali, polveri sottili, livello di luminosità e inquinamento acustico. Una piccola rivoluzione, insomma!

Non si può lavorare bene se non si lavora in uno spazio salubre. Nei paesi del Nord Europa questo è evidente da molto tempo, ma anche in Italia sempre più aziende stanno prendendo consapevolezza. UpSens vuole dare il suo contributo, e per saperne di più basta visitare la pagina: https://www.upsens.com/


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