L’aria pulita conta. Conta per l’ambiente, conta per il nostro benessere, conta per la nostra salute e qualità della vita. Ma cosa significa “aria pulita”? Vuol dire, ad esempio, aria priva di VOC, ossia i composti organici volatili. Alcuni di essi (benzene, toluene, formaldeide ecc.) possono rappresentare un’autentica minaccia alla nostra salute. Ancora, aria pulita vuol dire basse quantità di polveri sottili; purtroppo una grave problematica dell’aria che respiriamo in molti centri urbani della Pianura Padana.
Non è tutto. Non può essere davvero buona un’aria satura di anidride carbonica. Specie se la respiriamo a casa o in ufficio, dove trascorriamo una parte così significativa della nostra vita. Gli esperti parlano ormai di “generazione indoor” perché oggigiorno, in gran parte del mondo, trascorriamo addirittura il 90% delle nostre giornate in spazi chiusi (indoor). Per fortuna non è difficile migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Come scriviamo da tempo su questo blog, attraverso piccoli gesti da trasformare in buone abitudini quotidiane, possiamo rendere più salubri gli spazi dove viviamo con i nostri cari.
Per noi di UpSens contribuire a offrire alle persone un’aria migliore è un impegno prioritario. Un impegno che portiamo avanti con l’ausilio della tecnologia, attraverso sensori innovativi e facili da usare, che permettono di monitorare in modo preciso dei parametri ambientali chiave per il nostro benessere, come qualità dell’aria e l’elettrosmog. Il sensore UpSens AIR+, in particolare, è un ottimo alleato per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti indoor. Misura in modo accurato parametri quali la concentrazione di VOC, la temperatura, l’umidità e l’anidride carbonica (CO₂).
Si tratta di una sfida più importante di quanto non sembri. Recenti studi, per esempio, dimostrano che un’aria con un’elevata concentrazione di anidride carbonica in uno spazio chiuso può interferire con i processi decisionali. Già a partire da una concentrazione dello 0,08% (ossia di 800 parti per milione – ppm), la CO₂ può provocare sonnolenza e compromettere la concentrazione, a discapito del benessere generale. Autorevoli studi indicano che nelle abitazioni poco ventilate vengono spesso segnalate condizioni come disagio, mal di testa, irritazioni a occhi e gola, e persino allergie, affaticamento delle vie respiratorie e asma.
Tra l’altro un’aria cambiata spesso è un’aria più salubre, con una presenza inferiore di virus e batteri. È stato dimostrato che la qualità dell’aria negli ambienti indoor è essenziale anche in ambito sanitario, tanto da essere considerata un fattore di rilievo per la salute.
Ecco perché è importante assicurare una buona qualità dell’aria negli spazi indoor. Ad esempio tramite sistemi di ventilazione e ricambio d’aria adeguati. Nelle nostre case, naturalmente, ciò significa innanzitutto aprire spesso le finestre. Specie ora che trascorriamo la quasi totalità della giornata negli ambienti domestici, è fondamentale ventilare tutte le stanze. Il sensore UpSens AIR+ può senz’altro aiutare, anche perché segnala all’utente quando è il momento di arieggiare a causa di una concentrazione eccessiva di CO₂.
D’altra parte troppa anidride carbonica non fa male solo noi, ma anche al pianeta. È noto infatti che l’aumento della quantità di CO₂ nell’atmosfera è una delle cause principali del cambiamento climatico. E recentemente è stato dimostrato che se le emissioni di anidride carbonica continuassero ad aumentare, i livelli di CO₂ nell’atmosfera potrebbero arrivare a interferire con i nostri processi cognitivi: proprio come accade con l’eccessiva concentrazione di anidride carbonica negli ambienti chiusi. Un mondo con un’alta concentrazione di anidride carbonica, in sostanza, sarebbe un mondo in cui le persone ragionerebbero meno bene, e con minor lucidità. Un mondo nel quale, tra l’altro, aprire le finestre servirebbe a poco!
In UpSens il nostro motto è “misurare per conoscere, conoscere per agire”. E oggi più che mai, agire per un’aria migliore, in primis negli ambienti indoor, è fondamentale per il nostro benessere e per la nostra qualità della vita. Ma anche per diventare sempre più consapevoli delle nostre reali esigenze, e delle sfide che dobbiamo essere pronti ad affrontare.
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