Lo Smart Building è la nuova frontiera del costruire, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, nei paesi nordeuropei, in Estremo Oriente e nel Golfo. Ecco perché le aziende italiane del settore, così orientate all’export e alle commesse all’estero, non possono sottovalutare ciò che lo Smart Building implica.
Infatti Smart Building non significa solo ottimizzare il consumo energetico degli edifici, o proteggerli da intrusioni e furti. Certo, in un mondo alle prese con la crisi climatica, e in un periodo storico segnato dagli alti costi di elettricità e gas, il risparmio energetico è cruciale; ed è vero che le persone pretendono di essere al sicuro all’interno del loro ufficio o del loro appartamento. Tuttavia lo Smart Building è molto più di questo. Si tratta di una filosofia che mette al centro la persona nella sua totalità, prendendo in considerazione ogni sua esigenza e necessità. L’orizzonte è olistico, il fulcro è l’essere umano.
Non c’è vero Smart Building se non si garantisce a chi fruisce di un edificio il massimo del confort e del benessere. È noto che una temperatura ottimale e una corretta aereazione giovano alla produttività e alla qualità della vita di chi studia, lavora, riposa. Specialmente in un mondo colpito da ondate di caldo estremo e di freddo rigidissimo, o da eventi meteo imprevisti, far sì che gli edifici siano oasi di confort climatico, dove si respira un’aria salubre e si gode di abbondante luce naturale, è importantissimo; del resto nei paesi industrializzati (quali sono i target di molte aziende del settore delle costruzioni) le persone trascorrono gran parte del proprio tempo in spazi indoor, pertanto è logico che vogliano qualcosa di più che finestroni sigillati, luce artificiale, aria condizionata sempre al massimo.
Lo Smart Building, dunque, coincide con una rivoluzione dei costumi e delle aspettative delle persone, che finalmente riconosce la massima importanza a fattori per decenni trascurati come l’aria, la luce, il verde. Per esempio, come è stato raccontato proprio da questo blog, negli ospedali e nei luoghi di cura si dedica ormai crescente attenzione alla natura, ad esempio offrendo a pazienti e personale sanitario healing gardens e rooftop verdi.
Ma anche la qualità dell’aria gioca un ruolo rilevante. Anzi, primario. I durissimi anni di pandemia hanno ormai insegnato a tutti l’assoluta centralità di una corretta aereazione; e come le epidemie di colera hanno fatto capire agli ingegneri, agli urbanisti, ai medici e alle autorità del XIX secolo che garantire alla popolazione acqua pulita, priva di patogeni, era essenziale se si voleva assicurare benessere e salute a tutti, così a causa del Covid-19 si è compreso che un ricambio dell’aria ottimale è fondamentale per contrastare la diffusione di virus, batteri e allergeni.
Per soddisfare tutte le necessità collegate all’aerazione UpSens ha sviluppato QuAir, la nuova linea di prodotti per il mercato B2B. Concepito per offrire un monitoraggio costante della qualità dell’aria, QuAir è anche una piattaforma tecnologica, altamente personalizzabile e adattabile a impianti di ventilazione meccanica controllata VMC, purificatori ed estrattori d’aria, unità di trattamento dell’aria e sistemi domotici di Building Automation (BMS).
QuAir è una tecnologia innovativa pienamente in linea con la filosofia antropocentrica dietro lo Smart Building. Essa può essere configurata dall’utilizzatore, o personalizzata in base alle esigenze delle persone, a costi contenuti e con grande facilità. Ogni dispositivo QuAir contiene sensori affidabili per il monitoraggio costante di CO2, polveri sottili, VOC, temperatura, umidità relativa, rumore e luminosità: tutti parametri che incidono sulla qualità della vita delle persone, e strategici se davvero si vuole trasformare un edificio in un’oasi smart dove si è felici di trovarsi.
Per conoscere meglio QuAir e avere ulteriori dettagli si può contattare UpSens alla email support@upsens.com